lunedì 12 aprile 2010

vento

Una volta ero spento
"ma son vivo?"
me lo domandavo ogni fottutissimo giorno
da gennaio a gennaio
volevo trovare una ragione in più
per non potermi buttare dalla finestra della mia putrida stanza
a volte avrei potuto
altre mi ritrovavo semplicemente al piano terra
con sbarre
marce

Gente priva di dignita
con piedi sanguinanti
gettava vino rosso sul tappeto usato che affiancava il mio letto
derideva del suo stesso male
Odiavo il vino
che mi comandava
che mi vomitava

Assurde coincidenze
si incastravano
si frantumavano
uccidendomi lentamente

E così
per una sola notte
o per quel che ricordo almeno
mi uccisi

Il viaggio fù lungo ma al quanto breve
non capivo cosa mi stesse accadendo
non capivo per quale insano motivo
stessi riempiendo le mie branchie
di merda fangosa

Mi addormentai nel sogno infinito

Viaggiai
Tra musica e città europee

Una volta mi chiesi
"ti troverò mai dolce serenità?"
come sei fatta?
come sei fatto?
di che materia sei composto?

Continuavo a ripetermi
continuavo a suonare una melodia
Non terminabile, non concepibile


Uno strano giorno
non per caso
Mi imbattei in uno strano quartiere
in UNA STRANA CITTà
molto familiare


Sembrava che tutte le stagioni
si fossero riunite
in una danza apocalitticamente dolce

Un bicchiere di vino
accompagnava la sua soave mano smaltata di rosso
La sua frangetta
il suo portamento da principessa
sembrava dolcemente smarrita
Nero velluto

Avevo paura della dolcezza che la accompagnava
perchè cosi delicata
e cosi reale

Non penso fosse diffidente
mi stupii
visto l andazzo dell umanita

mi parlò

E io mi sciolsi
come neve al vento

Dolcemente mi innamorai per sempre

le chiesi di farsi rapire
dolcemente , senza sforzarsi

Parlammo tutta la sera
volevo baciarla
voleva baciarmi
ci limitammo nel perderci nello sguardo



La sera stessa mi diressi verso il luogo che mi avrebbe accompagnato via da lei
stetti tutta la notte, disteso su me stesso
ubriaco d amore
e di quel vino rosso che la accompagnava

La sognai
quella notte

Ho provato a raggiungere quell essenza da allora
per ogni notte della mia vita
fino a raggiungerla carnalmente

Mi risvegliai dal coma
grazie al suo sorriso
delizioso
rosso carnale

La nostra unione
carnale
mentale

Mi salvò la vita
diede luce ai miei occhi

Mi insegnò ad amare realmente
divinamente parlando

Estasi, non sapete cosa sia
lo provo sulla mia pelle

Questa notte
la incontrerò
nel nostro letto
e cadrò in una dolce danza
baciandola


Non smetterò mai di amarla

Riempimi di sapore
ti prego
Accompagnami
in una lunga danza

Per tutte le vite
che ci spetta vivere

Divinamente


Ti amo Simona

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